CLUSTER
ABO ABO. Sul confine fra techno e sperimentale
di Pierluigi Fantozzi
Cluster esplora i nuovi sensi che si aggregano attorno a correnti musicali del passato e del presente, alle loro estetiche e pratiche. Come l’accordo dissonante da cui prende il nome, Cluster metterà in luce contrasti e accordi del rapporto tra suono e le comunità che si costruiscono attorno ad esso.
Cos’è la musica elettronica? Si fa prima a dire che cosa non è. Di certo c’è che “musica elettronica” è una categoria che fatica a contenere esperienze tra loro diversissime. Dalla scuola di Darmstadt alla techno ne è passata di acqua sotto i ponti, e ora il mondo della musica sperimentale e quello della dancefloor sembrano essere i due poli opposti di un medesimo asse.
Non per Abo Abo, aka Daniele Carcassi, musicista e producer fiorentino, la cui carriera segue parallelamente i due percorsi. Per lui, entrambi questi mondi condividono la stessa ricerca di nuovi linguaggi, ma hanno ancora molto da imparare l’uno dall’altro.
“La techno può guardare alla musica sperimentale per abbattere le proprie barriere idiomatiche e timbriche, e per evitare di fossilizzarsi su stilemi ormai consolidati, puntando sempre al nuovo. È proprio da sperimentazioni simili e dall’utilizzo di suoni non convenzionali che si sono sviluppate branche di techno interessanti”.
Forse si riferisce proprio alle sue produzioni, che più che sulla cassa dritta, mettono l’accento su un mosaico timbrico cesellato sopra groove trance oscuri. E la musica sperimentale cosa può imparare dalla techno?“Forse la velocità e la naturalezza con cui arriva all’ascoltatore. E il senso di collettività che si crea durante gli eventi techno, in cui pubblico, pista e crew vivono uno scambio continuo, che rende tutti parte attiva dell’esperienza.” È una visione quanto mai ottimista della scena delle feste, ma è proprio quella adottata da DE RIO, l’etichetta di cui è parte e con cui dal 2019 organizza eventi che mettono al centro l’esperienza del partecipante, che è, prima di tutto, ascoltatore.
Abo Abo, che ha all’attivo esperienze sia come esecutore che come tutor presso la Biennale Musica di Venezia, è reduce da un viaggio a Parigi, dove ha suonato una sua composizione a IRCAM. Qui ha utilizzato software basati sulle intelligenze artificiali, come RAVE. “Ho adattato queste tecnologie al mio set-up per esplorarne un uso non convenzionale, aumentando le capacità dei miei strumenti come giradischi e sintetizzatore modulare”. Così ha costruito un sistema sonoro complesso in cui ha potuto improvvisare liberamente. Se confrontata con certa musica sperimentale, la techno stenta a essere riconosciuta come una forma d’arte. Eppure, come si vede, spesso dietro c’è lo stesso autore. Il confine tra questi due mondi è più sottile di quanto si creda.

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Pierluigi Fantozzi
Pierluigi Fantozzi, 1995, è un musicista. Si è laureato all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena, conseguendo il titolo magistrale al Conservatorio di Bologna. Clarinettista, ha militato in formazioni jazz, ma ha coltivato un interesse nei confronti della musica elettronica, collaborando anche con Tempo Reale. Dal 2023, entra a far parte del team di Controradio, per cui ha realizzato interviste a importanti figure della scena musicale internazionale. In veste di speaker radiofonico, è alla guida del suo programma “Passabanda”.