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Holy Ghost in the Shell

di Matteo Lupetti

Nella serie Angelcores & Heavenly Sprites (2025) il glitch artist Sabato Visconti realizza GIF animate alterando i dati di vecchi videogiochi che contengono angeli o figure comunque angeliche.

Nato in Brasile, Visconti è emigrato con la famiglia a Miami (USA) da bambino. “Essere un immigrato irregolare mi ha fatto sentire una stretta affinità con il glitch”, ci scrive l’artista. “Il glitch sembrava strapunk, e risuonava con la mia vena anti-autoritaria”, nata in risposta all’educazione religiosa ricevuta. Visconti ha vissuto con una madre devota cattolica e con un padre che ha intrapreso “un lungo viaggio attraverso il fondamentalismo religioso”, dalle religioni afrobrasiliane e new age al cristianesimo evangelico all’ebraismo. 

“Sono cresciuto dovendo andare in molte chiese e poi in molte sinagoghe”, ci dice l’artista. Per Angelcores & Heavenly Sprites, parte della mostra digitale Console Spirituality curata da LAN Party (Vienna Kim e Benoit Palop) per la piattaforma Feral File, Visconti ha cercato personaggi angelici in giochi usciti per le console con cui è cresciuto: NES, Sega Mega Drive e Super Nintendo. Con l’eccezione di Spiritual Warfare (1992) dello studio statunitense Wisdom Tree si tratta di videogiochi giapponesi, opere perciò sviluppate in un contesto in cui esiste una certa permeabilità tra umano e divino e in cui gli angeli sono creature fantasy che mescolano liberamente elementi greco-romani e cristiani. Questi angeli videoludici sono anche costretti a ruoli meramente funzionali alle meccaniche dei videogiochi commerciali di cui fanno parte. Quindi, spiega Visconti, “i glitch diventano una specie di stato alternativo che permette agli angeli di liberarsi da questa sottomissione nei confronti di chi gioca e delle operazioni del gioco”. E nel loop infinito delle GIF, gli angeli di Angelcores & Heavenly Sprites si liberano anche della loro dipendenza dalle console e dall’interazione. “Restano solo gli angeli, liberi dal loro travaglio”, conclude Visconti.

MATTEO LUPETTI

Matteo Lupetti si occupa di critica di arte, arte digitale e videogioco su testate come Artribune e Il Manifesto e all’estero. Ha fatto parte della redazione della rivista radicale menelique e della direzione artistica del festival di narrazioni di realtà Cretecon. Il suo primo libro è “UDO. Guida ai videogiochi nell’Antropocene” (Nuove Sido, Genova, 2023), rilettura del medium videoludico nell’epoca del cambiamento climatico e all’interno dei nuovi percorsi multisciplinari che mettono in primo piano il non umano e la sua agency.

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