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Il futuro del piacere

Il futuro del piacere

Dalle luci soffuse degli stand della Shanghai Adult Expo si leva un messaggio chiaro e seducente: il futuro dell’erotismo sarà hi-tech, ibrido e senza più tabù.

Se in Europa questo filone è già in crescita da tempo, in Cina e in Asia è ancora agli inizi, ma il potenziale è enorme e tali innovazioni tecnologiche coincidono con un lento cambiamento socioculturale. La mentalità tradizionalmente pudica di molte società asiatiche, come la Cina, si sta allentando e i giovani cinesi sono meno timidi.

La Shanghai Adult Expo di quest’anno (svoltasi dal 18 al 20 aprile 2025) è stata un palcoscenico futuristico del piacere, dimostrando come l’industria del sex tech asiatica voglia giocare un ruolo da protagonista. Tra stand di vibratori multicolore e bambole iperrealistiche, in Asia il sesso ricerca l’avanguardia: gadget connessi, robot affettuosi e giocattoli sessuali dotati di intelligenza artificiale che sembrano usciti da film di fantascienza erotica. La Cina produce già circa il 70% dei sex toy mondiali ed è notevole la spinta verso un’ibridazione tra piacere fisico e dimensione digitale. Dalle luci soffuse degli stand si leva un messaggio chiaro e seducente: il futuro dell’erotismo sarà hi-tech, ibrido e senza più tabù.

Il sesso viene sempre più percepito come benessere personale, non più come un tabù. Ne sono prova alcuni gadget presentati a Shanghai: per esempio vibratori capaci di prevedere l’ovulazione analizzando la temperatura corporea o di rilevare l’orgasmo registrando il tipo di stimolazione che lo provoca.

Immagine via Google Creative Commons.

I principali brand internazionali ormai puntano su strumenti smart capaci non solo di mantenere viva l’intimità a distanza, ma anche di trasformare in realtà fantasie degne di film erotici di fantascienza, come il sesso con i robot.  L’intelligenza artificiale è il vero motore di questa rivoluzione: dai vibratori intelligenti che si sincronizzano in tempo reale con i video pornografici, replicandone i movimenti, fino ai gadget collegati a chatbot erotici in grado di dar vita a fidanzate virtuali con cui chattare, giocare e persino lasciarsi guidare nel piacere.

Sistalk, startup di Pechino nata per app telefoniche, ha presentato un’app social in cui gli utenti possono chattare e incontrarsi virtualmente comandando a distanza sex toys.  Mentre aziende come Oninder fondono l’idea di Tinder con prodotti erotici digitali, in cui lo swipe diventa ricerca di fantasie erotiche consensuali.

In questo intreccio il sextech diventa un ponte tra modernità e desiderio, un segnale che l’Asia sta dettando i ritmi dell’industria del piacere globale.

Sul piano economico tutta l’area Asia-Pacifico è vista come un mercato strategico del futuro. Secondo il China Daily, il solo mercato cinese aveva già superato i 17,9 miliardi di dollari (USD)  nel 2023.

A Shenzhen, ad esempio, la Starpery Technology (leader nella produzione di bambole erotiche) sta addestrando un modello linguistico innovativo per dare alle sue bambole capacità di dialogo e movimenti realistici. Il progetto, come spiega il CEO Evan Lee, è quello di creare una nuova generazione di sex doll in grado di interagire con l’utente vocalmente e fisicamente. Basteranno sensori e algoritmi di intelligenza artificiale per reagire al tocco e alla voce, puntando più sul legame emotivo che sulla semplice conversazione.

La regione Asia-Pacifico vale già circa 9,3 miliardi di dollari nel 2024 (con proiezione di quasi 18,8 miliardi entro il 2033), e analisti di mercato notano come la riduzione dei tabù culturali e l’espansione dell’e-commerce stiano spingendo la domanda. Globalmente tra i trend emergenti figurano realtà virtuale e aumentata applicate al piacere, oltre alla teledildonica: per esempio in Giappone si sperimentano già esperienze erotiche immersive in VR. Secondo SCMP, gli scienziati cinesi stanno addestrando chatbot di intelligenza artificiale come DeepSeek per applicazioni nei sex robot, al fine di renderli più conversazionali e “umani”. La stima mondiale del settore “SexTech” indica circa 37 miliardi di dollari nel 2023, in crescita a oltre 140 miliardi entro il 2032, con l’Asia destinata a giocare un ruolo da protagonista in questa espansione. Il risultato è un panorama ibrido, dove innovazione tecnologica e contesti culturali si intrecciano. Da un lato permangono tradizioni e tabù, dall’altro i giovani cercano nuovi confini di intimità e libertà espressiva. In questo intreccio il sextech diventa un ponte tra modernità e desiderio, un segnale che l’Asia sta dettando i ritmi dell’industria del piacere globale.

Camilla Fatticcioni

Studiosa di Cina e fotografa. Dopo la laurea in lingua Cinese all’università Ca’ Foscari di Venezia, Camilla ha vissuto in Cina dal 2016 al 2020. Nel 2017 inizia un master in Storia dell’Arte alla China Academy of Art di Hangzhou interessandosi di archeologia e laureandosi nel 2021 con una tesi sull’iconografia Buddista delle grotte di Mogao a Dunhuang. Combinando la sua passione per l’arte e la fotografia con lo studio della società contemporanea Cinese, Camilla collabora con alcune riviste e cura per China Files la rubrica Chinoiserie.