NEXT UP è la rubrica a cura di Beatrice Rainone, dedicata a una selezione critica delle iniziative più significative che affrontano i nuovi temi e linguaggi con cui l’arte contemporanea si confronta con la cultura digitale.

Un suono potente e coinvolgente: la tromba di Rebecca Saunders, la composizione sperimentale, un’atmosfera unica che cattura ogni senso. Questo è l’inizio di Moving Picture (946-3) Kyoto Version (2019–24) di Gerhard Richter, l’installazione immersiva che Gagosian presenta a Roma. Il film, proiettato su uno schermo di oltre 7 metri, si fonde con la musica in un’esperienza sensoriale straordinaria, dove suono, luce e immagine si intrecciano, rivelando la bellezza dell’imprevisto e della casualità che caratterizzano l’arte di Richter.
Un mix di installazioni coinvolgenti e un film d’arte, co-diretto con Orian Barki, che esplora le dinamiche sociali e familiari tra realtà e fantasia. Voglia d’estate? Al piano terra, Sole crushing anima 192 ciabatte in un balletto meccanico che sembra uscito da un sogno caotico e collettivo, mentre al primo piano, il film For Aicha racconta con umorismo e animazione la storia di Bouchra, una regista marocchina, e sua madre Aicha, affrontando temi di amore e identità in modo creativo e sorprendente. Un progetto che mescola il serio e il folle, con una buona dose di animali antropomorfi e conversazioni intime.


Chi non ha mai visto una figura nascosta tra le nuvole o un volto nella facciata di una casa? Questo fenomeno visivo, noto come pareidolia, è al centro dell’installazione di Bianco-Valente, esposta al Museo Novecento di Napoli, grazie al PAC 2022-2023. L’opera reinterpreta i mosaici pompeiani ed ercolanesi in una versione contemporanea, utilizzando tessere di marmo bianco e nero che richiamano un QR code. Con Land Code, il duo esplora il confine tra percezione e rappresentazione, mescolando tradizione e innovazione, e documentando il processo in un video di Pasquale Napolitano. Un’opera che sfida la nostra visione del passato, invitandoci a “scansionarlo” con occhi nuovi.
Classe 1999, è un’ educatrice e mediatrice museale. Laureata in Storia dell’arte all’Università degli studi di Firenze con una tesi sul concetto di riproducibilità nella crypto-arte, attualmente lavora in diverse istituzioni culturali della Toscana, tra cui Fondazione Palazzo Strozzi, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Pistoia Musei, Museo del Tessuto.