NEXT UP è la rubrica a cura di Beatrice Rainone, dedicata a una selezione critica delle iniziative più significative che affrontano i nuovi temi e linguaggi con cui l’arte contemporanea si confronta con la cultura digitale.

Per fare arte bisogna essere in due: chi crea e chi guarda. È questo il senso – brillante e pungente – del titolo It Takes Two, la nuova rassegna di videoarte della Fondazione Antonio Dalle Nogare.
Si principia con Marzia Migliora, artista torinese che trasforma la memoria in un detonatore di corpi, lavoro, fragilità e utopie, all’interno di due opere di inizio anni 2000.
Non resta che abbandonarci al buio della sala.
Alessandra Ferrini smonta il mito del progresso tecnologico italiano, rivelando le radici coloniali e fasciste della modernità. Tra aeroplani, segnali wireless e propaganda, l’opera svela come la guerra e l’immaginario imperialista abbiano plasmato storia, arte e politica, invitandoci a guardare con occhi nuovi un passato che ancora ci condiziona.
Un’indagine visiva potente e lucida, che trasforma l’archivio in uno strumento critico capace di parlare al presente.


Gli oggetti più preziosi e curiosi, una volta riposti gelosamente nelle Wunderkammern, oggi sono custoditi negli schermi digitali. Giuliana Cunéaz non colleziona in teche di meraviglia, ma la genera (e si perde) negli algoritmi e nei pixel, dove le immagini sono fluide, le identità multiple, le logiche non lineari. Un caos affascinante, come in un esperimento quantistico.
Che tra qualche anno tu ci possa trovare qualcosa di tuo?
Classe 1999, è un’ educatrice e mediatrice museale. Laureata in Storia dell’arte all’Università degli studi di Firenze con una tesi sul concetto di riproducibilità nella crypto-arte, attualmente lavora in diverse istituzioni culturali della Toscana, tra cui Fondazione Palazzo Strozzi, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Pistoia Musei, Museo del Tessuto.