NEXT UP è la rubrica a cura di Beatrice Rainone, dedicata a una selezione critica delle iniziative più significative che affrontano i nuovi temi e linguaggi con cui l’arte contemporanea si confronta con la cultura digitale.

L’installazione site-specific del duo olandese DRIFT, allestita nel cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi, offre un’esperienza immersiva che esplora il legame tra arte, tecnologia e natura. L’opera si ispira alla “nictonastia”, un fenomeno naturale in cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte per autodifesa e conservazione, riaprendosi all’alba. I visitatori sono invitati a riflettere sul loro rapporto con l’ambiente, mentre diverse discipline dialogano in modo poetico grazie alla collaborazione con scienziati, programmatori e artisti.
Curata da Domenico Quaranta, la mostra esamina il complesso rapporto tra umanità e tecnologia, evidenziando le implicazioni della digitalizzazione nella vita quotidiana. Ispirata dal racconto di Octavia L. Butler, l’esposizione invita a riflettere sulle sfide attuali e sulla necessità di riconsiderare questa interazione in modo equilibrato. Il “figlio di sangue” rappresenta sia il futuro dell’umanità sia quella presente, evidenziando l’importanza di gestire il legame tra uomo e tecnologia per garantire la nostra esistenza.


Progetto Ludovico, fondato da Lorenzo Perini Natali, presenta la mostra “1 MB Line” di Eva & Franco Mattes al Ctrl+Alt Museum di Pavia. Curata da Camilla Previ, l’esposizione esplora l’impatto della tecnologia sulle relazioni umane, dialogando con la collezione del museo, che include dispositivi iconici come l’Olivetti Programma 101 e i primi Apple. Gestito dall’associazione comPVter, il museo si offre come cornice ideale per il lavoro del duo, noto per la loro riflessione pionieristica sull’influenza di internet nell’arte.
Arte e intelligenza artificiale si incontrano in Borderland, l’opera generativa digitale e interattiva di Manuel Gardina. Curata da Serena Tabacchi, l’installazione utilizza l’AI per trasformare e combinare paesaggi e ritratti dei capolavori del museo, tra cui opere di Hokusai, Picasso e Magritte, invitando i visitatori a partecipare in tempo reale alla variazione e offrendo un’esperienza che fonde storia dell’arte e innovazione tecnologica.

Classe 1999, è un’ educatrice e mediatrice museale. Laureata in Storia dell’arte all’Università degli studi di Firenze con una tesi sul concetto di riproducibilità nella crypto-arte, attualmente lavora in diverse istituzioni culturali della Toscana, tra cui Fondazione Palazzo Strozzi, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Pistoia Musei, Museo del Tessuto.