Cluster esplora i nuovi sensi che si aggregano attorno a correnti musicali del passato e del presente, alle loro estetiche e pratiche. Come l’accordo dissonante da cui prende il nome, Cluster metterà in luce contrasti e accordi del rapporto tra suono e le comunità che si costruiscono attorno ad esso.
Al momento in cui scrivo il tag #rave conta 15,5 mln di post su Instagram e 3,1 mln su TikTok: è quasi impossibile trovarne uno che non sia ambientato in un club o a un festival. I social negli ultimi anni hanno trasformato un fenomeno di nicchia, la techno, in un fenomeno di massa, e i paradigmi sono tutti in quei video: estetica codificata, appariscente e total black, su corpi convenzionalmente attraenti e movimenti di danza prestabiliti. Anche la musica segue un modello: è l’attimo prima del drop, condito da temi melodici, spesso tratti da qualche canzone pop, fino ad arrivare all’ingresso di una cassa in 4 che resta per pochi secondi. È un pattern gradito all’algoritmo che premia quei video che incollano gli occhi degli utenti.
La rapidità con cui la cultura della techno è diventata un fenomeno alla moda ha destato sconcerto. Non dovremmo scandalizzarci: la storia della popular music è costellata da culture marginali che diventano generi globali e commerciali. Un anno fa molte testate riportarono il fatto che la cultura dei club berlinesi era divenuta patrimonio immateriale dell’UNESCO. Molti si erano scandalizzati: perché tutelare Berlino e non il contesto afroamericano di Detroit, dove la techno effettivamente è nata? Peccato che si trattasse di una fake news che pochi hanno smentito. La rapidità con cui questa notizia si è diffusa dimostra che siamo al picco della moda della techno. Ora che i social ne hanno riscritto codici e immaginario resta da chiedersi: siamo davanti alla fine di una storia, o all’inizio di una nuova?

Pierluigi Fantozzi, 1995, è un musicista. Si è laureato all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena, conseguendo il titolo magistrale al Conservatorio di Bologna. Clarinettista, ha militato in formazioni jazz, ma ha coltivato un interesse nei confronti della musica elettronica, collaborando anche con Tempo Reale. Dal 2023, entra a far parte del team di Controradio, per cui ha realizzato interviste a importanti figure della scena musicale internazionale. In veste di speaker radiofonico, è alla guida del suo programma “Passabanda”.