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Un altro corpo possibile

di Matteo Lupetti

“Quando avevo 14 anni mio padre aveva l’abitudine di sedersi accanto a me e guardarmi giocare ai videogiochi” racconta la voce narrante del machinima (film realizzato all’interno di videogiochi) Another Paradise di Sebastian Petri (2024). “Un giorno ricordo che dopo un lungo silenzio mi interruppe per chiedermi: ‘Perché giochi sempre personaggi femminili?’”

Petri è un uomo cis e etero, e da questa domanda inizia una ricerca sui molti e ambigui significati che questi avatar femminili hanno per lui e per altri uomini, tra sperimentazione queer  e desiderio di controllo. “Prima di potersi connettere al cyberspazio, una persona deve creare una maschera. […] Le maschere camuffano il corpo, e in questo modo danno libertà e voce alle nostre identità digitali” scrive Lynn Hershman Leeson in Romancing the Anti-body: Lust and Longing in (Cyber)space (1995).

A Woman on the Internet (or, The Eternal Scream) (Jamie Janković, 2021). Courtesy the Artist.

Saggio che è punto di partenza per Identity Quest di Jamie Janković, “una serie in corso che analizza a posteriori perché quando ero più giovane mi attirassero i personaggi femminili nei videogiochi, e che ruolo ciò abbia avuto più tardi nel farmi realizzare di essere una persona trans e transfemminile”, ci spiega l’artista. La serie è finora composta da due machinima. Outsourcing (My Desires To Avatars) (2019), realizzato insieme a Deborah Findlater, è una poesia audiovisiva su “cosa voglia dire per le persone marginalizzate accedere a forme diverse dalla loro”. Sulla tensione tra la gioia di vestire un corpo altro e perfetto e le norme sociali che regolamentano questo avatar e la sua perfezione. Poi A Woman on the Internet (or, The Eternal Scream) (2021), opera contemporaneamente più grande e intima della precedente, racconto poetico della transizione di Janković intervallato da interventi di altre persone sulla loro relazione con i corpi digitali, sulle loro esperienze e sulle loro interazioni online. Janković sta ora lavorando con Petra Szemán al terzo episodio della serie, che sarà invece interattivo.

 

MATTEO LUPETTI

Matteo Lupetti si occupa di critica di arte, arte digitale e videogioco su testate come Artribune e Il Manifesto e all’estero. Ha fatto parte della redazione della rivista radicale menelique e della direzione artistica del festival di narrazioni di realtà Cretecon. Il suo primo libro è “UDO. Guida ai videogiochi nell’Antropocene” (Nuove Sido, Genova, 2023), rilettura del medium videoludico nell’epoca del cambiamento climatico e all’interno dei nuovi percorsi multisciplinari che mettono in primo piano il non umano e la sua agency.

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