Viaggio nell’arte senza confini di Max Magaldi

Nato come musicista e batterista, Max Magaldi, classe 1982, è oggi un artista affermato nel campo della digital art e non solo. Dal 2018 ha iniziato a sperimentare azioni performative digitali che mescolano musica, arte contemporanea e hackeraggio sui social network, oltre ad aver sviluppato il concetto di murale sonoro. Ha realizzato sonorizzazioni e installazioni ha realizzato installazioni sia in Italia che all’estero, in paesi come Francia, Grecia e Arabia Saudita. Ha collaborato con artisti di fama come Edoardo Tresoldi, Gonzalo Borondo, Studio Azzurro e Andrea Villa.

Claire Fontaine, Left & Right, 2023, Pescia Fiorentina. Courtesy the artist and Hypermaremma, photo credit Iacopo Ceravolo

Arte ed Emoticon: il linguaggio delle emozioni

Se si inseriscono le coordinate 42.4437339 e 11.4855630 nelle mappe digitali, si arriva in un punto preciso dell’entroterra maremmano, in cima a un colle nei pressi della Fattoria Stendardi a Pescia Fiorentina, luogo scelto dal collettivo artistico neo-concettuale Claire Fontaine per una delle opere ispirate al linguaggio delle emoticon, realizzata per la sesta edizione del festival Hypermaremma.

ALESSANDRO MANCINI_QUIET ENSAMBLE_THE BUNKER 01

Il fascino delle installazioni immersive: dal suolo al cosmo

Lo scorso luglio hanno incantato decine di migliaia di persone con l’opera site specific Nebula, realizzata per Videocittà, il festival della video-arte, in collaborazione con il maestro della musica elettronica, Giorgio Moroder, all’interno del Gazometro di Roma. Sono i Quiet Ensemble, un duo di creativi italiani specializzati in arte digitale e tra i più attivi creatori di installazioni immersive in Europa. Il duo, costituito da Fabio di Salvo e Bernardo Vercelli, ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival internazionali come Noor Riyadh, Sonar e Signal, e indaga, con le loro opere, il rapporto, sempre più complesso e stratificato, tra uomo e natura.

V3RBO, ritratto. Courtesy of the artist

Realtà virtuale e spazio urbano

Spazio urbano e spazio virtuale possono coesistere? E come può il digitale ridisegnare le strade, le architetture, le facciate dei palazzi? C’è un punto di incontro sorprendente e sottovalutato, tra le tecnologie immersive e l’arte urbana: nelle mani degli street artist, infatti, realtà virtuale e aumentata diventano strumenti in grado di ampliare esponenzialmente il raggio creativo dell’artista, svincolato da ogni legge della fisica (e dalle leggi burocratiche). Così, gli street artist, che per primi si erano riappropriati dello spazio urbano, diventano anche i primi a “colonizzare” e navigare lo spazio virtuale, nuova frontiera dello spazio pubblico.

Giacomo Costa, Atmosfera 18

L’opera fotografica e l’elaborazione digitale. Gli agglomerati di Giacomo Costa

Giacomo Costa è un artista fiorentino classe 1970. Il suo lavoro di ricerca a confine tra fotografia ed arte digitale è stato esposto nel 2006 alla Biennale dell’Architettura di Venezia e al Centre Pompidou di Parigi, nel 2011 al museo di Arte Contemporanea di Seoul, successivamente al Leopold Museum di Vienna e al museo di Arte Contemporanea di Brisbane.

Re Cities, Annibale Siconolfi

Architettura e Simbolismo di una Società Postumana

Annibale Siconolfi, conosciuto anche come Inward, è un artista, architetto e sound designer italiano, con base in Irpinia, che ha costantemente sperimentato con diverse discipline, dall’arte al suono, dall’architettura alle tecniche 3D. Questi aspetti trovano la loro sinergia nella visione creativa di vasti paesaggi urbani che esplorano le tensioni tra un futuro tecnologicamente avanzato e il ritorno alla natura.

Claudio Francesconi_ Antonio Barrese, Morphology Image_THE-BUNKER_03

Arte Programmata, Cinetica, Generativa. Storia di un lungo viaggio

Immaginatevi di trovarvi in Italia negli anni sessanta: nel pieno del suo fiorire, l’economia vola, l’industria brilla come mai era successo, i nostri marchi conquistano il mondo, e il mondo scopre la bellezza del made in Italy. Sono gli anni in cui le immagini di Mastroianni girate da Federico Fellini diventano il simbolo della bella vita e della bellezza in generale, gli anni in cui la Vespa diventa un simbolo di libertà, gli anni in cui Olivetti inventa di fatto le prime macchine calcolatrici domestiche, antesignane dei personal computer.

BABONI_MAGLIONICO_ THE BUNKER 02

L’Arte dell’ironia e della dissacrazione

Difficilmente il tema dei diritti alle donne e dell’uguaglianza di genere, oramai ampiamente sdoganato anche con modalità non sempre appropriate e linguaggi talvolta discutibili, viene affrontato da artiste contemporanee, forse per il timore di cadere nella retorica o di non sapere approcciarsi in modo efficace ad una tematica che ancora oggi provoca domande. L’arte ha tuttavia il compito di leggere il reale e re-interpretarlo con codici espressivi individuali, a volte anche con il rischio di urtare il pensiero comune.

Lorenzo-Montagna-credits foto Marco Bergamaschi_THEBUNKER_01

Il Metaverso di Lorenzo Montagna

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare spesso di “metaverso”, soprattutto da quando, a ottobre del 2021, Mark Zuckerberg, il fondatore e proprietario di Meta, ha annunciato l’intenzione di cambiare il nome di Facebook Inc. in Meta, puntando tutto su questa tecnologia. Nonostante sia sulla bocca di tutti, in pochi sanno però spiegare cosa sia davvero e come funziona il metaverso.