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Rent-a-Robot: la nuova trovata business in Cina.

di Camilla Fatticcioni

Entro pochi anni i robot umanoidi potrebbero veramente diventare una presenza comune nella casa di molti cittadini cinesi.  

I robot sono stati i veri protagonisti del gala del Capodanno Cinese di quest’anno: 16 robot umanoidi, sviluppati dall’azienda cinese Unitree Robotics, hanno dato vita a una spettacolare esibizione danzante, eseguendo il tradizionale Yangge – una danza popolare che da secoli incarna l’identità culturale cinese – durante il Festival di Primavera, fondendo innovazione tecnologica e patrimonio culturale in un unico evento, che ha ricevuto oltre 2,8 miliardi di visualizzazioni.

Durante lo spettacolo, i robot, vestiti con giacche rosse tradizionali, hanno condiviso il palcoscenico con ballerini in carne e ossa, dimostrando capacità motorie e una precisione nei movimenti tali da replicare con fedeltà anche i gesti più complessi tipici del Yangge, come il giro dei fazzoletti e la sincronizzazione dei movimenti, elementi che hanno evidenziato le avanzate tecnologie di controllo e l’uso di intelligenza artificiale, rendendo il tutto motivo di accesi dibattiti a livello internazionale e alimentando il confronto tra Cina e Stati Uniti nel settore tech.

La “robot-mania” va avanti in Cina ormai da diverso tempo, dove i robot stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana, spaziando da soluzioni di servizio in hotel, come camerieri robotizzati in grado di gestire il servizio in camera, fino ai taxi autonomi senza guidatore. 

L’ultima idea di business è però arrivata con la possibilità di noleggiare un robot umanoide, una pratica che, grazie a piattaforme di e-commerce come Xianyu di proprietà di Alibaba, permette agli operatori di affittare modelli come Unitree G1 a poche centinaia di dollari per eventi promozionali, mostre e inaugurazioni.

Oltre agli utilizzi nel campo dell’intrattenimento, i robot umanoidi stanno iniziando a trovare applicazioni in settori fondamentali come la logistica, la sicurezza e l’ospitalità.

Unitree Robotics, definita uno dei “sei piccoli draghi” della scena delle startup cinesi, ha lanciato il suo modello G1 lo scorso maggio e ha iniziato a venderlo direttamente ai consumatori a partire da 99.000 yuan (circa 13.700 dollari), mentre al Gala è stato presentato il modello H1, un robot più sofisticato e costoso, dal prezzo di 650.000 yuan (circa 89.563 dollari), che ha ulteriormente catturato l’attenzione del pubblico. Le richieste per prendere in affitto un robot hanno avuto un’incredibile impennata proprio dopo l’esibizione danzante: sono passate da uno o due gruppi giornalieri a 10–20 gruppi, con tassi di conversione notevolmente aumentati, spingendo molti operatori del settore a rivedere le proprie strategie di marketing e a considerare il noleggio di robot non solo come una novità, ma come un investimento strategico.

Oltre agli utilizzi nel campo dell’intrattenimento, i robot umanoidi stanno iniziando a trovare applicazioni in settori fondamentali come la logistica, la sicurezza e l’ospitalità, dove sperimentazioni recenti hanno visto l’impiego di robot in operazioni di pattugliamento e in contesti di assistenza clienti, dimostrando la loro capacità di integrare funzioni complesse e di interagire in maniera quasi naturale con gli esseri umani.

Il progresso in questo settore è stato messo nuovamente sotto i riflettori grazie al recente esperimento dell’influencer cinese Zhang Genyuan che ha noleggiato un robot G1 per una giornata intera, affidandogli compiti domestici e persino un “appuntamento”, esperienze che hanno fatto emergere sia le potenzialità comunicative che le limitazioni di questi dispositivi. Durante questa giornata, il robot ha esibito capacità interattive sorprendenti: ha risposto in maniera personalizzata alle domande, riconoscendo persino alcuni dettagli della personalità e della vita dell’influencer, dimostrando come le tecnologie di intelligenza artificiale e di elaborazione del linguaggio siano in rapida evoluzione e capaci di instaurare una forma di comunicazione “quasi umana”. Questo fa ipotizzare che entro pochi anni i robot umanoidi potrebbero veramente diventare una presenza comune nella casa di molti cittadini cinesi.  

Parallelamente, il successo dei robot al Gala di Capodanno ha suscitato riflessioni sul ruolo della Cina nella competizione tecnologica globale, poiché la capacità di coniugare tradizione e innovazione rappresenta un vantaggio strategico che ha attirato l’attenzione dei media internazionali, in particolare quelli statunitensi, che interpretano l’evento come un segnale della ripresa tecnologica di Pechino in un contesto di intensificata competizione globale.

L’evento quindi ha segnato l’inizio di una nuova era in cui la robotica non è più confinata a contesti di laboratorio o applicazioni industriali limitate, ma si integra profondamente nella vita quotidiana e nelle tradizioni culturali, aprendo opportunità di business e stimolando un rinnovato interesse verso l’adozione di tecnologie avanzate, sia in ambito commerciale che domestico.

Camilla Fatticcioni

Studiosa di Cina e fotografa. Dopo la laurea in lingua Cinese all’università Ca’ Foscari di Venezia, Camilla ha vissuto in Cina dal 2016 al 2020. Nel 2017 inizia un master in Storia dell’Arte alla China Academy of Art di Hangzhou interessandosi di archeologia e laureandosi nel 2021 con una tesi sull’iconografia Buddista delle grotte di Mogao a Dunhuang. Combinando la sua passione per l’arte e la fotografia con lo studio della società contemporanea Cinese, Camilla collabora con alcune riviste e cura per China Files la rubrica Chinoiserie.

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