Martedì scorso Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha annunciato la fine del programma di fact-checking su Facebook e Instagram. Al suo posto, ha dichiarato, verrà introdotto un sistema di “Community Notes” già sperimentato su X (l’ex Twitter) sotto la guida di Elon Musk. Questa decisione, circoscritta per ora agli Stati Uniti, ha immediatamente attirato il plauso di Donald Trump e del suo entourage, segnando quello che molti osservatori considerano un vero e proprio riallineamento ideologico tra Meta e il neo-eletto presidente americano.
Un modello di intelligenza artificiale ha mostrato i primi barlumi di “risposte emotive” simil-umane. Calma però, non c’è da allarmarsi. Non stiamo parlando del tipo di situazione che prelude a distopie, estinzioni globali o dittature tech schiaviste: perché la prima reazione emotiva mostrata da un prototipo di machine learning è la noia.
Un modello di intelligenza artificiale ha mostrato i primi barlumi di “risposte emotive” simil-umane. Calma però, non c’è da allarmarsi. Non stiamo parlando del tipo di situazione che prelude a distopie, estinzioni globali o dittature tech schiaviste: perché la prima reazione emotiva mostrata da un prototipo di machine learning è la noia.
Chiunque sia stato sulle Dolomiti negli ultimi anni avrà notato la presenza di moltissimi alberi secchi, in mezzo a foreste dove una volta regnava ininterrotto il colore verde. A causare la morte di tutti questi alberi è il bostrico, un coleottero che si insinua sotto la corteccia degli abeti rossi, bloccando il flusso di linfa vitale e causandone così la morte nell’arco di poco tempo.
Le arti numeriche, spesso chiamate anche arti digitali, comprendono tutte quelle forme d’arte create o presentate tramite tecnologie digitali.
Questo termine include una vasta gamma di pratiche artistiche, caratterizzate dall’uso di strumenti e tecnologie informatiche per la loro realizzazione, manipolazione e fruizione.
Lo scorso luglio hanno incantato decine di migliaia di persone con l’opera site specific Nebula, realizzata per Videocittà, il festival della video-arte, in collaborazione con il maestro della musica elettronica, Giorgio Moroder, all’interno del Gazometro di Roma. Sono i Quiet Ensemble, un duo di creativi italiani specializzati in arte digitale e tra i più attivi creatori di installazioni immersive in Europa. Il duo, costituito da Fabio di Salvo e Bernardo Vercelli, ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival internazionali come Noor Riyadh, Sonar e Signal, e indaga, con le loro opere, il rapporto, sempre più complesso e stratificato, tra uomo e natura.